Giovedì 16 Maggio 2024
MARCO GAVIGLIO
Altri Sport

Vuelta, Froome sbanca la crono e torna sotto Quintana

Il britannico rifila 2'16" alla maglia roja e si presenta alla vigilia dell'ultimo arrivo in salita con ancora 1'21" da recuperare: difficile, ma non impossibile. Europei: Aru, Ulissi e Brambilla tra i convocati

Chris Froome ha dominato la cronometro di Calp (Vuelta)

Chris Froome ha dominato la cronometro di Calp (Vuelta)

Calp (Spagna), 9 settembre 2016 - Chris Froome riapre il match: l'anglokenyano sbrana la cronometro di Calp con 44" su Castroviejo e 1'24" su Ludvigsson, ma soprattutto rifila 2'16" a Nairo Quintana e si riporta a 1'21" dal colombiano in maglia roja, alla vigilia dello scontro finale di domani sull'Alto de Aitana. E con Alberto Contador che, a sua volta, scalza Esteban Chaves dal terzo posto della classifica ma non si dice soddisfatto di un semplice piazzamento sul podio, prepariamoci davvero ad assistere una grandissimo sabato di ciclismo. Non dimentichiamoci infatti che era stato proprio il Pistolero, domenica scorsa, a promuovere quell'azione da lontano che fin qui sta decidendo la Vuelta, dati i 2'40" guadagnati quel giorno da Quintana nei confronti di Froome: dote quantomai provvidenziale, alla luce della scoppola rimediata oggi dallo scalatore della Movistar. Le quotazioni di Froome, praticamente azzerate cinque giorni fa, tornano comunque a salire, perché 81 secondi sono sì un margine difficile da recuperare, ma non impossibile. Soprattutto per chi, sulla salita secca, è già riuscito in più di un'occasione a mettere in difficoltà Quintana: pensiamo al 1'04" che il corridore della Sky seppe infliggergli alla Pierre-Saint-Martin, primo arrivo in salita del Tour dello scorso anno, o addirittura al 1'45" di Ax-3-Domaines, alla Grande Boucle del 2013. Certo, la differenza sostanziale rispetto a questi precedenti, è che quelle erano le prime vere salite che venivano affrontate nell'arco della corsa, mentre domani saremo alla fine della terza settimana, e da questo punto di vista la storia strizza l'occhio a Quintana, meglio di Froome sia ad Annecy 2013 che, soprattutto, sull'Alpe d'Huez lo scorso anno. Ma al di là di quel che è stato, domani potrà davvero accadere di tutto: perché è vero che l'Aitana - 21 km al 6% di media, con le pendenze più dure concentrate nel finale - è di gran lunga la più dura salita che i corridori si troveranno a scalare, ma prima ci sono pur sempre quattro gpm di seconda categoria e soprattutto poca, pochissima pianura. Le condizioni ideali, insomma, per il ripetersi di una nuova imboscata. Ed ecco che, appunto, torna in grande auge il nome di Alberto Contador: uno che con nove grandi giri vinti sulla strada - l'antidoping gliene ha tolti un paio dalla bacheca, il Tour del 2010 ed il Giro dell'anno successivo - non baderà certo a difendere la terza posizione, ma cercherà in ogni modo di prodursi in quello che sarebbe l'ennesimo ribaltone, ed il più spettacolare, riuscito nella propria carriera: 3'43" i minuti che Alberto dovrà recuperare a Nairo, 2'22" a Froome. Dietro al Pistolero, i due della Orica-BikeExchange, per i quali la crono di oggi è stata un vero calvario: 3'13" il conto pagato da Esteban Chaves, pure ripreso e seminato da Froome lungo il percorso; addirittura 3'45" il ritardo di Simon Yates, scavalcato al quinto posto della generale da Andrew Talansky. Lo statunitense della Cannondale ha corso fin qui una Vuelta poco appariscente ma molto regolare, e con il settimo tempo di tappa a 1'54" da Froome è stato il secondo degli uomini di classifica, battendo Contador per tre secondi. Ben più complicata, ma si sapeva, la giornata del suo giovane luogotenete Davide Formolo, attardato di 5'17" e scivolato al decimo posto della generale, controsorpassato da Michele Scarponi che ora è settimo a dieci minuti da Froome. Il migliore degli italiani a cronometro, però, è stato Fabio Felline, nono a 1'58" di ritardo. Il corridore torinese non ha mai fatto classifica in una grande gara a tappe, ma per quanto fatto vedere a questa Vuelta potrebbe iniziare a farci un pensierino, essendo riuscito a centrare almeno una top ten su tutti i terreni: in volata, contro il tempo e perfino in salita. EUROPEI, LE CONVOCAZIONI ITALIANE - Intanto questa mattina, dal rinato velodromo milanese del Vigorelli, i commissari tecnici delle varie categorie hanno diramato le convocazioni per i campionati europei in programma a Plumelec, in Francia, la prossima settimana. Una rassegna continentale storica perché per la prima volta, oltre alle donne e alle categorie giovanili maschili e femminili, vedrà al via anche i professionisti. I dieci prescelti da Davide Cassani per rappresentare la nazionale maggiore sono Fabio Aru, i vincitori di tappe alla Vuelta Gianluca Brambilla e Valerio Conti, e poi Sonny Colbrelli, Davide Formolo, Enrico Gasparotto, Gianni Moscon, Moreno Moser, Diego Ulissi e Giovanni Visconti. Tra questi, un corridore scalerà a riserva mentre un altro, Moser, correrà anche la cronometro insieme allo stesso Fabio Felline in evidenza oggi nella prova contro il tempo Calp. Con la speranza di rivedere poi all'opera, al mondiale di Doha di metà ottobre, anche il viceiridato in carica della specialità Adriano Malori, che proprio questa sera torna a gareggiare, al Gp del Québec, dopo lo spaventoso incidente che a gennaio ne mise a rischio non solo la carriera, ma anche la vita. A capitanare la nazionale femminile sarà ancora la medaglia di bronzo olimpica Elisa Longo Borghini, insieme alla quale ci saranno Giorgia Bronzini, Elena Cecchini, Tatiana Guderzo già sue compagne d'avventura a Rio, alle quali si aggiungono Alice Arzuffi, Sofia Bertizzolo, Anna Zita Stricker e Soraya Paladin. Il campione del mondo in carica dell'inseguimento individuale su pista, Filippo Ganna, guiderà invece la pattuglia degli under 23 che comprende anche Vincenzo Albanese, Giovanni Carboni, Filippo Rocchetti, Simone Consonni e Andrea Vendrame.